28 Agosto 2019
Cosa sono i materiali per la bioedilizia
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I materiali per la bioedilizia hanno un impatto minore sull’ambiente rispetto ai normali materiali. Un edificio costruito con questo tipo di materiali subirà quindi una riduzione in termini di consumo energetico e conseguente inquinamento. Per costruire in classe energetica elevata, i materiali per la bioedilizia sono necessari, seppur non sufficienti: serviranno poi impianti all’avanguardia e un buon progetto architettonico.
Un materiale è adatto alla bioedilizia quando è performante per tutta la durata del ciclo vitale. La sua sostenibilità si valuta lungo l’intera estensione della vita. Un materiale si può infatti definire “sostenibile” quanto sono minori il dispendio di energia e la produzione di rifiuti necessari per produrlo, utilizzarlo e smaltirlo. A tal proposito, alcuni istituti di ricerca hanno definito i criteri per la definizione dei materiali per la bioedilizia, in modo da evitare equivoci in fase di progettazione e costruzione degli edifici. È nata una serie di marchi che provano la qualità bioecologica, quali IBO, IBR, IBN (tedeschi), ANAB (italiano) e infine l’Ecolabel, il marchio di certificazione emesso dalla Commissione Europea. Negli Usa, i marchi sono numerosi: tra tutti, il più noto è il LEED.
I requisiti dei materiali per la bioedilizia
In termini più specifici, i principali requisiti per i materiali da costruzione nel settore della bioedilizia sono:
- la resistenza meccanica
- la capacità fonoassorbente
- la resistenza al fuoco
- la riciclabilità e la smaltibilità
- la materia prima abbondantemente e facilmente reperibile
- il ridotto inquinamento ambientale per l’intera durata del ciclo di vita del prodotto
- l’assenza di sostanza tossiche o chimiche introdotte nel processo di produzione
- la mole di risparmio energetico che può garantire all’edificio.
In sostanza, i materiali ecosostenibili per la bioedilizia devono rispondere sia a criteri ecologici che a performance fisico-chimiche.
I più comuni materiali per la bioedilizia
In bioedilizia viene spesso consigliato l’utilizzo del cemento, a patto che sia in purezza, come ad esempio quello bianco. Altri materiali comuni per la bioedilizia sono:
- Il legno, in particolare a livello strutturale, perché contrariamente a quanto si possa pensare garantisce elevate prestazioni, ma anche per l’isolamento delle abitazioni nelle sue forme derivate, quali i pannelli in fibra di legno, o simili come il sughero o la fibra vegetale.
- La calce è indicata per le finiture superficiali.
- Le vernici andrebbero abolite e sostituite con resine, oli, cere, gomme, colle e coloranti vegetali. In alternativa, sono consigliate le sostanze minerali naturali elaborate, quali gesso e talco.
- Per l’isolamento è indicato il sughero, ma anche la cellulosa o la perlite. Anche la paglia pressata garantisce buone prestazioni.
- La bentonite è l’ideale per l’impermeabilizzazione.
I vantaggi della bioedilizia
Costruire in bioedilizia non è solo una scelta economica, ma anche etica. Da un lato, è innegabile il vantaggio per il portafogli, dal momento che può ridurre del 50% la spesa energetica che grava sulle famiglie che abitano l’edificio. Dall’altro, è evidente che i materiali per la bioedilizia portino a costruzioni sostenibili, che sono un atto di rispetto nei confronti dell’ecosistema.